Era l’estate del 1816 quando Mary Shelley, insieme al marito Percy, trascorse un’estate in una località Svizzera, nei pressi di Ginevra, in compagnia di personalità del calibro di Lord Byron, John Polidori e Claire Clairmont. In una sera tempestosa, i letterati idearono un gioco per passare il tempo: ognuno di loro avrebbe dovuto pensare ad una storia di fantasmi e raccontarla ai compagni. Fu così che l’autrice elaborò l’inizio di una storia, non tanto di fantasmi, ma dedicata alla ricerca del significato più profondo dell’esistenza e dell’animo umano: Frankenstein, o il moderno Prometeo.
L’opera di Mary Shelley è una delle più conosciute della letteratura inglese ed è stata fonte di ispirazione per innumerevoli altre, di diverso genere. Ora possiamo porre tra le forme d’arte che hanno deciso di omaggiare ed esplorare il mondo della creatura di Frankenstein anche il videogioco. Questo avviene grazie ai ragazzi francesi di ARTE, che a breve pubblicheranno su PC, Switch e mobile The Wanderer: Frankeinstein’s Creature, a opera dello studio La Belle Games. Abbiamo visto da vicino il progetto alla Gamescom e siamo qui per raccontarvelo.
L’opera – un videogioco di avventura “punta e clicca” basato sull’esplorazione – si pone come obiettivo quello di esplorare fedelmente il romanzo, con la creatura protagonista che, una volta risvegliatasi, si imbarcherà in un viaggio di esplorazione e di ricerca attraverso l’Europa. Ricerca delle sue origini, della sua anima, della sua ragione per stare al mondo. La creatura è un essere infantile, candida come un bambino appena venuto al mondo, senza memoria, né buona né cattiva. In questo modo il giocatore sarà in grado, almeno in parte, di plasmare il suo futuro tramite determinate scelte, così come ogni esperienza, dalla più brutale alla più gioiosa, ci porterà sempre più vicino alla verità. Ci saranno infatti finali multipli, a seconda di come deciderete di agire in alcune circostanze. Questo va naturalmente a distaccarsi in parte dall’opera originale, che presenta un unico finale, tuttavia vi assicuriamo che non andrà affatto a snaturare il senso del viaggio insito in questa epopea, di sofferenza ma anche di scoperta e meraviglia.
Il risultato su schermo di questo progetto è sorprendente: ogni scenario è un quadro in movimento, e presenta una tavola disegnata completamente a mano, che dovremo esplorare e scoprire, con a volte anche dei piccoli enigmi ambientali da risolvere. L’atmosfera è onirica, a volte da sogno, a volte da incubo, e saprà conquistarvi sempre di più ad ogni passo, grazie anche ad una splendida colonna sonora.
The Wanderer è quindi un progetto molto particolare, che però ha saputo catturare non poco il nostro interesse. L’idea di esplorare fedelmente l’epopea scritta da Mary Shelley è certamente interessante, poiché ormai i vari adattamenti si distaccano anche di molto dall’opera originale, che parla più di un viaggio di ricerca dell’anima che di tutto il resto. È interessante anche come sul sito di ARTE si possa giocare un breve prequel dell’avventura, che narra proprio della genesi della storia, portandovi nel 1816 al fianco dell’autrice e dei suoi compagni di storie quella famosa sera. Non nascondo che ho pensato quasi immediatamente anche alla possibile qualità didattica di un progetto del genere, che potrebbe davvero inserirsi in un “nuovo modo” di raccontare non solo la letteratura, ma anche la storia, l’arte e molte altre discipline. Se mi avessero proposto qualcosa del genere durante le lezioni di letteratura inglese, i miei ricordi scolastici sarebbero ben diversi.
Il gioco uscirà su PC/Mac, Nintendo Switch (abbiamo visto entrambe le versioni, e sulla seconda fa un figurone) e mobile (iOS e Android) questo autunno e vi consigliamo vivamente di tenerlo d’occhio.