Forge Reply ci propone Theseus, titolo VR non solo affascinante ma anche coraggioso. L’ambientazione e la novità della visuale in terza persona sono scelte da elogiare per il tentativo di apportare novità, ma saranno sufficienti a promuovere il titolo?
Teseo e il Minotauro
Il titolo si ispira alla mitologia greca, in particolare alle gesta di Theseus. Questi si recò nel Labirinto di Cnosso, per affrontare il Minotauro che vi era rinchiuso al fine di salvare la gente di Atene che vi veniva sacrificata con cadenza annuale. Se prima dell’uscita del gioco non ero a conoscenza di questo racconto mitologico, ammetto di essermi documentato in rete per conoscere la provenienza della trama. Il risultato dopo la lettura? Ne sono rimasto estasiato: è un racconto bellissimo e toccante. Ed è un pregio del gioco, poiché non tutti i titoli ci spingono alla lettura per documentarci sulla trama. Ma Forge Reply non si limita a ricostruire gli eventi narrati nella mitologia anzi, ne fornisce una versione un po’ diversa.
Il risveglio nel labirinto
Il gioco inizia con Theseus, che si risveglia in una stanza del labirinto privo di ogni ricordo precedente. A guidarlo è la voce di Arianna, figlia di re Minosse, che gli indica la strada da percorrere. A questo punto, seguiamo il cammino di Theseus verso l’interno del labirinto. Notiamo subito che in alcune zone possiamo correre, in altre è possibile soltanto camminare. Troviamo spesso punti in cui arrampicarci ed altri in cui lasciarci cadere per superare burroni o altri ostacoli, oltre a qualche punto in cui bisogna strisciare. In questi momenti di gioco il gameplay si avvicina a produzioni blasonate come Tomb Raider, Uncharted o Assassin’s Creed.
Il tutto è relativamente semplice da fare, in quanto basta premere il tasto nel momento in cui viene indicato e senza bisogno di alcun tempismo. Per quanto sia visivamente affascinante, dobbiamo però ammettere che avremmo preferito un approccio con un tasso di sfida più elevato, col serio rischio di cadere e morire in caso di errore e dover ripetere da capo gli ultimi minuti di gioco. Dopo aver seguìto la voce di Arianna, arriviamo in una stanza enorme in cui compare per la prima volta il gigantesco Minotauro che, per nostra fortuna, non ci vede. Ci saranno incontri successivi con la bestia oltre che alcuni mostri che incontreremo nel labirinto stesso, benchè lo scontro con essi si riduca a pochissime azioni possibili e non del tutto appaganti.
Un tempo il Minotauro era il custode del labirinto, ma diventò malvagio. Del resto si sapeva che lo fosse fin da prima di giocarci, senza contare che ad un certo punto è la stessa Arianna a consigliarci di nasconderci senza farci vedere né sentire dalla bestia. Ma ci è fin troppo chiaro che il gioco prevede l’incontro/scontro tra Theseus e il Minotauro, con quest’ultimo che non tarderà a rilevare il protagonista.
Mistero, suspance e fascino visivo
La prima cosa che ci colpisce di Theseus è la grafica. Non parliamo soltanto della bellezza della visuale VR, ma anche degli ambienti cupi e poco illuminati all’interno del labirinto. La maggior parte di questi sono oscuri o in penombra, trasmettendo al giocatore il giusto senso di atmosfera e un insieme di colori mediamente scuri che tendono a far riposare i nostri occhi, definendo il labirinto stesso come un luogo misterioso, silenzioso e di pace. O almeno apparentemente, come la stessa Arianna ci svela durante le prime fasi esplorative, svelandoci della natura malvagia del nostro immenso antagonista.
Pur essendo breve, il titolo va affrontato col giusto approccio. Il giocatore è affascinato da un luogo antico e dimenticato, immerso nell’oscurità e con probabili insidie nascoste nelle profondità delle mura e pronte ad insidiare il protagonista. Ciò che tiene incollato il giocatore allo schermo (o al visore VR, se preferite) è quel senso di continua suspance che avvolge Theseus durante i suoi passi nel labirinto, nei momenti in cui attraversa porte e fessure dietro alle quale chissà cosa c’è, e quando scorgiamo in lontananza un pericolo imminente. Ma il vero motivo che spinge il giocatore ad andare avanti, specialmente all’inizio, è la voglia di vedere il Minotauro per la prima volta: la curiosità di vederne la riproduzione 3d in VR è enorme, così come trovare il modo di sfuggirgli oppure di combatterlo ed eliminarlo.