Prima di parlare di Shredder’s Revenge, riavvolgiamo il nastro…
Nella seconda metà degli anni ’80, la prima serie animata sulle Tartarughe Ninja spopolò letteralmente in tutto il mondo. La serie tv migliorò il già di per sè ottimo fumetto originale, rendendo le tartarughe sia esteticamente che caratterialmente più vicine agli adolescenti dell’epoca. Grazie a questo, oltre ad un mix di altre scelte vincenti, la serie animata delle tartarughe ninja fu un successo planetario: eroi forti ed empatici ognuno con caratteristiche diverse, nemici minacciosi ma spesso ingenui, una trama incentrata sul continuo tentativo dei cattivi di riportare il potente Technodromo nella New York dell’epoca, e molti altri personaggi buoni e cattivi che ruotavano attorno a singoli episodi o poco più. Sulla serie fu creato un primo videogame, pubblicato tra gli altri per il mitico NES molto in voga all’epoca, che ebbe un buon successo nonostante un livello di difficoltà piuttosto alto.
Ma il vero successo fu dato dal primo titolo arcade che, rispetto all’episodio visto su console, fece notevoli miglioramenti in tutti gli aspetti del gioco: gameplay trasformato in un picchiaduro a scorrimento alla Final Fight, grafica ed animazioni a 16 bit nettamente migliori, comparto sonoro di qualità elevata, e soprattutto la possibilità di giocare fino a 4 giocatori contemporaneamente. La controparte NES ebbe degli ovvi limiti tecnici, ma aggiunse ben due livelli non presenti nella versione arcade e fu anch’essa un successo, rinominata Turtles II: The Arcade Game come la controparte da sala giochi. Il successivo Turtles III: The Manhattan Project ricalcò il gameplay del secondo capitolo con l’espansione delle mosse disponibili ma, fondamentalmente, non riscosse lo stesso successo del titolo precedente.
La saga videoludica vide un nuovo rialzo con l’arrivo di Turtles in Time, prima col successo della versione arcade e poi sul SNES, divenendo su console il quarto capitolo della saga. Se a questi aggiungiamo il capitolo The Hyperstone Heist per Mega Drive, svariati capitoli per Game Boy e le diverse versioni console di Tournament Fighters, possiamo solo constatare che gli anni ’90 furono i più prolifici per la saga videoludica delle tartarughe. Da lì in poi, però, le cose iniziarono rapidamente a cambiare: le nuove serie animate non raggiunsero mai il successo della prima e questo fatto, unito all’ascesa dei Simpsons ed altri capitoli di successo inferiore ai primi, fece scendere di molto l’interesse verso le tartarughe nonostante i più recenti capitoli 3d per piattaforme ben più potenti dei vecchi NES e SNES.
Gli sviluppatori hanno capito che, per riporare la saga ai fasti di un tempo, fosse meglio evitare l’ennesimo capitolo 3d, riproponendo un gameplay a scorrimento orizzontale veloce e frenetico. E in attesa della TMNT Cowabunga Collection in uscita prossimamente, possiamo confermare che i ragazzi di Dotemu, grazie a questo Shredder’s Revenge annunciato oltre un anno fa, siano riusciti nell’impresa. Vediamo come e perchè.
Un sequel formato videogame
Shredder’s Revenge si presenta a tutti gli effetti come un sequel videoludico della prima serie animata, continuando la storia da dove si era interrotta grazie a molte scene d’intermezzo. Ricordiamo come le tartarughe fossero riuscite a sconfiggere Shredder e Krang, salvando la città e rispedendo il Technodromo nella Dimensione X. Nel primo episodio di questo capitolo, scopriamo che Shredder è tornato e vuole vendicarsi delle tartarughe, cercando di fermarle mentre mette in atto i suoi loschi piani. Gli episodi del gioco sono ben 16, davvero tanti in confronto ai capitoli precedenti. Mentre concludiamo pian piano un episodio dietro l’altro, scopriamo che Shredder vuole recuperare i pezzi del corpo androide di Krang che sono sparsi nei livelli di gioco, mandando i soldati del Clan del Piede oppure Bebop e Rocksteady a recuperarli poco per volta. Il loro piano ruota infatti attorno al riassemblamento del corpo di Krang, che potrebbe riservarci “una grossa sorpresa”.
A livello quantitativo, Shredder’s Revenge è sicuramente il punto più alto della serie videoludica per vari motivi. Non ci riferiamo alla qualità, di per sè volutamente simile ai due storici arcade con qualche ovvia migliorìa dei giorni nostri, bensì alla completezza di questa produzione in termini di quantità. Per prima cosa, come già detto in precedenza, il gioco è suddiviso in ben 16 episodi (o livelli se preferite). Le varie sequenze animate fungono da trama sequel alla prima serie animata, col ritorno di tanti volti storici della serie tra cui in nemici più noti ai fans.
In quanto a gameplay, Shredder’s Revenge prende molte delle cose migliori dei capitoli precedenti, offrendo una grande varietà di nemici (probabilmente la più alta di sempre della serie) e di approcci con cui affrontarli tra cui far esplodere casse esplosive, colpire un oggetto per terra lanciandoglielo contro, attirarli verso una piattaforma appuntita, facendoli colpire da animali o ostacoli che piombano sullo schermo all’improvviso, ed altro ancora. Ci sono un po’ tutti i boss principali della serie, tra cui un ritorno in grande stile di Bebop e Rocksteady di cui parliamo più avanti.
Ma la vera novità di Shredder’s Revenge è la possibilità di giocare in 6, in locale e/o online, che ci permette di avere un grande aiuto nelle strade di New York. Dopo una prima run fatta a livello intermedio, ci renderemo conto facilmente di dover alzare la difficoltà specie se giochiamo in tanti, ed è qui che la sfida si fa interessante: se giocandoci da soli a livello difficile rischiamo di prenderle quando ci ritroviamo in mezzo a tanti nemici sullo schermo, giocando con altri 5 compagni le cose si fanno più facili ma con una difficoltà comunque calibrata piuttosto bene.
Anzi, se le varie pizze trovate in ogni livello venissero prese sempre dal personaggio che in quel momento fosse più a corto di energia, senza inutili egoismi di altri che dovessero prenderle per caso o per fare appositamente un dispetto, giocando in tanti la difficoltà si abbasserebbe di sicuro; ma, come del resto già l’uso del condizionale indica, nel team reclutato online ci sarà quasi sempre una pecora nera che ruberà la pizza a chi ne avrebbe effettivamente bisogno, motivo per il quale non sempre è un vantaggio giocare con tanti “sconosciuti”. Per fortuna alcune pizze formato famiglia, invece, ridanno energia a tutta la squadra, ma sono anche molto più rare. Altre ancora offrono per circa una decina di secondi una mossa speciale a rotazione con tanto di invincibilità temporanea, da sfruttare con tanti nemici sullo schermo.
Purtroppo, un errore comune che avverrà spesso e volentieri sarà quello di eseguire la Super nello stesso punto e contemporaneamente ad altri giocatori, sprecando così una piccola parte di energia vitale quando avremmo potuto evitare ciò lasciando al nostro compagno il piacere di spazzare via i nemici soltanto con la sua Super. Questo errore tattico si moltiplica a dismisura giocando in 5-6 assieme, e non saranno rare le occasioni in cui tutti i giocatori eseguiranno la Super nello stesso istante, non solo sprecando energia ma rendendo caotica la schermata di gioco, nella quale “non si capirà niente” per qualche secondo almeno finchè uno o più personaggi non si sposteranno da un’altra parte.
Il menù iniziale ci permette di giocare in modalità Storia, nella quale il gioco viene salvato ad ogni episodio completato, oppure nella modalità Arcade che rispecchia più da vicino i tempi che furono con un numero limitato di vite a disposizione. In ciascuna di queste due modalità è comunque possibile impostare il livello di difficoltà tra tre disponibili. Questa ed altre scelte influenzeranno il corso della storia e la possibilità di vedere uno tra i 7 possibili finali, ciascuno dei quali può essere raggiunto a seconda della bravura e degli obiettivi conseguiti in battaglia (tra cui le sfide presenti in ogni livello) o dei personaggi secondari liberati e di aver completato le loro richieste nel ritrovare alcuni oggetti di loro interesse sparsi in qualche cassa o barile in alcuni livelli di gioco. Una volta ritrovati tutti gli oggetti di un personaggio specifico, nella mappa si può tornare da quest’ultimo per ottenere una ricompensa.
Come già detto, il gioco offre la possibilità di giocare in locale da soli o in compagnia fino ad un massimo di 6 giocatori, oppure online. Il massimo divertimento si raggiunge proprio giocando online con un team di 6 eroi a scelta tra 7 personaggi disponibili: le quattro tartarughe (Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello), il maestro Splinter, April O’Neil e Casey Jones. Ciascuno di essi usa armi e tecniche diverse, ma soprattutto viene differenziato da tre diversi parametri ben visibili nella schermata di selezione personaggio: portata, velocità e potenza, ciascuno dei quali va da una a tre stelle. A seconda dei nostri gusti e dell’approccio che vogliamo avere nel gioco, potremo scegliere un personaggio dagli attacchi più potenti ma dalla portata inferiore (ad esempio Raffaello o il maestro Splinter), altri con attacchi più deboli ma veloci (April), a chi ha un attacco da lontano ma più lento (Donatello), fino ad un personaggio equilibrato come Leonardo.
Qualsiasi sia la nostra scelta, in Shredder’s Revenge possiamo contare sulla possibilità di giocare online (nel caso non ci fossero amici o parenti ad affiancarci nel gioco locale) creando un gruppo pubblico con tanto di crossplay abilitato ed attendendo che qualcuno si unisca e scelga il proprio eroe, oppure unirci noi a qualcuno che abbia già creato un gruppo: in quest’ultimo caso vediamo i volti dei personaggi già scelti dagli altri, e possiamo unirci ben sapendo che dovremo scegliere il nostro eroe tra quei pochi rimasti a disposizione. In parole povere, se vi unite ad un gruppo in cui gli altri hanno già scelto le tartarughe, dovrete accontentarvi di uno tra Splinter, April o Casey Jones; e “accontentarvi” sarebbe un termine sbagliato, perchè anche questi tre personaggi sono forti pur avendo caratteristiche diverse e complementari tra di loro.
Una volta scelti i personaggi, il gioco ci mostra una piccola scena ispirata al cartone con tanto di brevi dialoghi, per poi portarci alla mappa di gioco ispirata al primo titolo per NES con tanto di furgone in città con vista dall’altro, e suddivisione numerica degli episodi ispirata al celebre Super Mario Bros 3. L’utente host del gruppo comanda il furgone, spostandolo in maniera molto semplice con un semplice pulsante direzionale da un punto all’altro della mappa fino all’episodio da affrontare.
Eventuali giocatori online possono aggiungersi sia mentre siamo nella mappa, sia nella schermata di selezione personaggi, sia mentre siamo nel ben mezzo di un livello, quest’ultimo un vantaggio non da poco che ci permette di ricevere un aiuto insperato magari durante una boss fight particolamente difficile. Viceversa, alcuni giocatori potrebbero sparire nel nulla nel mezzo di uno scontro con tanti nemici, vuoi perchè gli cada la connessione o perchè l’utente stesso si sia stufato e decida di abbandonarci ma, in ogni caso, rischiamo di ritrovarci da soli (o comunque con un aiuto in meno) in momenti in cui serve tutto l’aiuto possibile.
E con aiuto non intendiamo soltanto un alleato che colpisca gli avversari, ma anche chi ci possa “resuscitare” in caso di bisogno. Sì perchè in Shredder’s Revenge, se un nostro alleato viene sconfitto, finisce a terra tramortito con tanto di stelline attorno alla testa e countdown di 10 secondi, entro i quali possiamo avvicinarci a lui e, tenendo premuto un apposito pulsante, riempire una piccola barra fino a riportarlo in vita, a patto però di non essere colpiti dai nemici durante questa operazione, altrimenti dovremo ritentare di farla da capo. In caso non riuscissimo a rianimare un alleato entro i 10 secondi, questi finirebbe ko e tornerebbe tra noi con una vita in meno. Finite le vite di un eroe è game over e, in tal caso, l’episodio dev’essere completato dagli alleati ancora in vita. Se muoiono anche loro e finiscono le vite a disposizione, si riparte dalla mappa per rifare tale episodio.
Talvolta ci è successo di iniziare un livello e, forse a causa della connessione lenta di uno o più utenti, restare intrappolati ad inizio livello vedendo qualche nemico colpito da eroi invisibili, oppure senza il trigger necessario a far partire gli eventi che danno il via a quell’episodio, ad esempio la risata più fuga di Shredder nel primissimo episodio di gioco. Un difetto dovuto forse più agli utenti dalla connessione lenta, ma che ci ha obbligati in più occasioni ad abbandonare la partita e dover cercare nuovamente compagni online.
In quanto a gameplay, Shredder’s Revenge offre un comparto mosse molto ampio, che svaria dalla classica combo premendo rapidamente il pulsante d’attacco agli attacchi in salto, dalla spallata o scivolata in corsa, dalla proiezione sbattendo un avversario per terra o contro lo schermo come in Turtles in Time, alla specifica Super di ogni personaggio che può essere eseguita premendo l’apposito pulsante ed utilissima se ci troviamo circondati da troppi nemici ma che, come facilmente immaginabile, può essere eseguita spendendo un punto di energia vitale e ne va quindi moderato l’utilizzo.
Proseguendo nel gioco e sconfiggendo molti nemici, nel tempo si possono ottenere nuove mosse (ben indicate dal testo che appare sullo schermo) ed eseguirle quando ce n’è bisogno. Inoltre, alla fine di ogni boss fight, vengono assegnati dei premi ad ogni personaggio che abbia fatto più cose degli altri: ad esempio il premio “sacco da boxe” va a chi ne ha prese di più dai nemici, c’è un premio per chi ne ha sconfitti di più, e così via.
Tornano i nemici storici
Veniamo ai nemici. Prima di parlare dei boss veri e propri, un rapido sguardo a quelli che affronteremo in continuazione durante i vari livelli. Come chiunque conosca la saga potrebbe immaginare, i nemici più frequenti sono i membri del Clan del Piede, che non solo ripropongono le varie tipologie viste nei capitoli anni ’90 (ad esempio quelli viola che colpiscono con pugni o calci volanti, bianchi con la spada, verdi con l’arco che scagliano una freccia, quelli che attaccano a bordo di una moto, ed altri ancora) ma ne offrono di nuovi tra cui i ninja neri che saltano e lanciano shuriken, oppure quelli a cavallo di potenti ed alti robot bipedi piuttosto resistenti. Ritroviamo poi i robot su ruote che sbucano dal terreno ed intrappolano le tartarughe con una corda metallica, i topi robot che azzannano le mani, ed altri vecchi e nuovi che talvolta troveremo soltanto in specifici livelli di gioco.
Parliamo dei boss del gioco. In primo piano ci sono i due cattivi per eccellenza, Shredder e Krang. Il primo è il vero nemico della serie, e in questo capitolo è possibile affrontarlo in più occasioni e modalità diverse. Ci sarà uno scontro in cui si trasforma in Super Shredder con tanto di poteri, un altro visto nel primo arcade in cui crea due cloni fake di sè stesso, un altro in cui affrontiamo la sua controparte robot che è vulnerabile soltanto in brevi momenti dello scontro. Poi c’è Krang, attorno al quale ruotano diverse scene di fine livello in cui vengono recuperate parti del suo corpo da assemblare, per poi affrontarlo in varie modalità negli episodi finali: una di queste è la vera e definitiva boss fight di cui non facciamo spoiler (ma chi conosce la saga potrebbe immaginarla), mentre il primo vero scontro sarà contro di lui ed il suo corpo androide, forte ma piuttosto lento e prevedibile.
Dopo Shredder e Krang, dobbiamo per forza rendere omaggio ai mitici Bebop e Rocksteady. Sì, proprio loro, i due divertenti mutanti che, nonostante la notevole forza fisica e tutto l’impegno possibile, nella serie tv non ne combinavano mai una giusta e finivano per essere sempre sconfitti o presi in giro dalle tartarughe. Possiamo finalmente dire che, in Shredder’s Revenge, Bebop e Rocksteady abbiano un ruolo molto più da protagonisti rispetto ai precedenti capitoli videoludici, comparendo spesso non solo in molte cutscenes ma anche in un buon numero di boss fight, inizialmente da soli per poi combattere assieme in più di un’occasione, concentrati nella prima metà del gioco.
Non manca un indimenticabile scontro ispirato all’arcade anni ’90 in cui i due, agli angoli opposti dello schermo, prendono la rincorsa per colpire le tartarughe con una zuccata, per poi essere evitati finendo per scontrarsi l’un l’altro, rimanendo storditi e vulnerabili per qualche secondo. Un’altra boss fight con loro due è invece più originale, in cui ci attaccano a bordo di un furgone con tanto di lancio esplosivi e pericolose manovre a zig zag.
Ci sono poi altri nemici contro i quali ci batteremo a fine livello. Il Re dei Topi, che sarà un mix di combattimento fisico ravvicinato e di orde di topi scagliateci contro; Testa di Cuoio, il forte mutante coccodrillo che sfrutterà una tecnica basata sul saltare da un tombino all’altro; Baxter Stockman, lo scienziato mutato in mosca che andrà spesso colpito con attacchi in aria; la tartaruga robot, che allunga le braccia e scaglia missili in aria; il Generale Traag della Dimensione X, che sfrutta la sua fisicità e ci scaglia addosso i suoi “rocciosi” alleati. Ed oltre a questi ce ne sono altri, alcuni dei quali omaggiano anche i livelli “storici” di Turtles in Time, ma sta a voi scoprirli.
Cowabunga, siamo quasi alla fine!
Shredder’s Revenge è sicuramente il miglior capitolo delle tartarughe ninja mai realizzato. Se a livello tecnico porta volutamente una grafica a 16 bit come i vecchi capitoli, ci sono tanti elementi che lo alzano di diversi gradini sopra ogni altra produzione delle tartarughe ninja. In primis, come già detto, la possibilità di giocare online fino a 6 giocatori, cosa che all’epoca era ovviamente impossibile. Ma al di là delle possibilità tecniche, questo titolo offre una trama davvero ispirata e completa, molto più vicina alla serie tv di quanto non fosse il seppur ottimo Turtles in Time, qui omaggiato in più di un livello di gioco. In aggiunta fanno un cameo alcuni personaggi della serie tra cui il furbo ma imbranato Vernon, il capo di Canale 6 Burne, la bruttina e chiacchierona Irma, i Neutrini della Dimensione X e qualche altra piacevole apparizione che i fan più grandicelli riconosceranno facilmente.
A questi si aggiunge una presenza molto più ampia di Bebop e Rocksteady, superiore alle boss fight quasi singolari di ogni capitolo precedente, implementata dalla loro presenza in diverse cutscenes o talvolta anche dalla loro presenza in-game ad inizio o fine livello per svariati motivi. La ciliegina sulla torta sarà capire – e qui non facciamo spoiler – il perchè della ricomposizione del corpo androide di Krang, e di come possa essere la boss fight finale, di cui diciamo soltanto che sarà uno scontro piacevole e in linea con l’ambientazione di gioco. A voi scoprire questa ed altre cose, ricordandovi che i finali da scoprire sono ben 7 (ed uno degli obiettivi secondari vi invita a scoprirli tutti) e, per vederli tutti, dovrete puntare sull’alta rigiocabilità del titolo che, come tanti nel suo genere, è sicuramente un punto di forza di questo Shredder’s Revenge.
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