La serie di Trine si è sempre contraddistinta nel panorama indie grazie ad una direzione artistica sublime e un gameplay molto interessante in cui tre eroi devono combinare le proprie abilità per superare enigmi e creature di ogni genere. Durante la Gamescom 2019 e grazie ad un recente codice preview abbiamo avuto provare l’ultima opera dello sviluppatore finlandese Frozenbyte, Trine 4: The Nightmare Prince, che riunisce di nuovo il team di eroi per una nuova magica avventura attraverso splendide location, piene di creature fantastiche.
Giocare gran parte del primo atto di Trine 4 è come fare una passeggiata nel viale dei ricordi. Sono passati ormai quattro anni dall’ultimo capitolo e la serie stessa ha recentemente festeggiato il suo decimo anniversario. Ho giocato tutti e tre i titoli usciti e conoscevo già molto bene il trio di eroi e le loro abilità di base.
Abbiamo Amadeus, un mago che può far levitare ed evocare oggetti – in particolare scatole – per costruire ponti, raggiungere aree difficili da raggiungere e, occasionalmente, lasciarli cadere sui nemici. Poi c’è il cavaliere Pontius, armato di spada e scudo. La sua forza gli permette superare determinati ostacoli mentre il suo scudo può riflettere i proiettili. Infine, c’è la ladra Zoya, equipaggiata con un arco estremamente versatile ed una corda, utile per aggirare gli ostacoli.
In Trine 4, i tre eroi si riuniscono per cercare il Principe Selius, un potente mago che è fuggito dall’Accademia Astrale. Le manifestazioni fisiche dei suoi incubi – pieni di lupi, ragni e altre creature terrificanti – si stanno manifestando nel mondo reale e il trio è chiamato a risolvere la situazione.
Per la maggior parte dell’avventura dovrete destreggiarvi nell’utilizzo a turno dei tre personaggi così da risolvere i vari enigmi. Ad esempio, un puzzle richiede ad Amadeus di evocare e posizionare strategicamente una scatola a cui Zoya può attaccare una corda tesa. Quindi Pontius è in grado di camminare sopra la corda, posizionandosi sotto una tubatura dell’acqua per reindirizzare un flusso di acqua usando il suo scudo.
Le soluzioni non sono sempre ben definite, lasciando la libertà al giocatore di superarli in vari modi. Nella mia prova devo dire che sono stato in grado di superare la maggior parte dei puzzle senza rimanere bloccato per troppo tempo. Trine 4 introduce per la prima volta la luce come elemento di risoluzione dei puzzle. La luce solare ad esempio può essere riflessa dallo scudo di Pontius e da altri oggetti ed è fondamentale per risolvere enigmi e combattere alcuni nemici.
Il gioco include inoltre un sistema di suggerimenti che entra in funzione dopo un tempo prestabilito, ma di solito rappresenta più un suggerimento che una soluzione reale. La versione PC offre ai giocatori la possibilità di usare tastiera e un mouse o un gamepad. Entrambi funzionano bene, ma ho scelto di usare pad per comodità personale.
Trine 4 si comporta eccezionalmente bene per la maggior parte delle situazioni, ma le cose sono diventate un pochino più complicate durante le sequenze di combattimento. Affrontare più nemici insieme è una vera e propria sfida, soprattutto negli scontri con i boss ho riscontrato non poche difficoltà.
Pontius è molto utile nei negli scontri poiché ha un’ abilità che infligge danni enormi e può colpire più nemici contemporaneamente. Amadeus può far cadere oggetti sui nemici, ma le battaglie spesso richiedono più velocità di quanto è in grado di dare. Zoya è un buon personaggio da combattimento di riserva, ma le sue frecce non fanno abbastanza danni da giustificare il lungo tempo per scoccarne una.
I suoi colpi diventano più potenti in seguito all’acquisizione di frecce elementali, ma questo succede con anche gli altri personaggi. Amadeus può far cadere oggetti con grande forza mentre Pontius può spingere nemici e oggetti attraverso la stanza. Tuttavia, ho fatto affidamento principalmente sul ragazzone con la spada per superare la maggior parte dei combattimenti.
Mi sarebbe anche piaciuto vedere più interazione ambientale durante i combattimenti. Nel primo atto c’è stato il combattimento contro un lupo mannaro che ha necessitato l’utilizzo della luce. Inoltre, i combattimenti contro i boss di solito equivalgono a capire qual è la debolezza della creatura e fare del vostro meglio per sfruttarla, il che può limitare le opzioni date al giocatore. Ad esempio, sconfiggere il lupo richiede un attacco pesante, ma Zoya non ne ha uno e i costrutti di Amadeus sono spesso troppo fragili per poter essere sfruttati. Quindi, la responsabilità dell’abbattere il nemico è ricaduta su Pontius.
Fortunatamente, il gioco è abbastanza indulgente. I personaggi sconfitti hanno un timer di ripristino, quindi i giocatori devono solo sopravvivere abbastanza a lungo da riavere i loro personaggi. A volte è più facile a dirsi che a farsi, ma è un grande vantaggio.
A livello tecnico e sonoro questo quarto capitolo si riconferma una gioia per gli occhi e per le orecchie, con musiche fantastiche e scenari da favola.
Inoltre, Trine 4 supporta la modalità cooperativa online e locale per quattro giocatori. I puzzle si riconfigurano in modo che il lavoro di squadra sia necessario per risolverli e il gioco può essere impostato per consentire la “duplicazione” dei personaggi o l’utilizzo di solo uno dei tre. In entrambi i casi, il combattimento può essere un po’ più semplice se più giocatori collaborano per combattere le creature.
Trine 4: The Nightmare Prince è tutto ciò che i fan della saga stavano aspettando: un ritorno in grande stile, dopo 4 anni di attesa. In poche parole, è una gioia esplorare i livelli, scoprire aree segrete, capire enigmi e combattere creature giganti. Non vedo l’ora di continuare l’avventura quando il gioco uscirà per PC e console il prossimo 8 ottobre.