Come tutte le decadi, gli anni novanta hanno avuto le loro icone ed i loro simboli. Nel suo piccolo, Turrican è stato in ambito videoludico una delle saghe più iconiche ed amate. Sviluppato dai tedeschi Factor 5, ha avuto i suoi esordi su Amiga, per poi approdare con produzioni sicuramente azzeccate anche nel mondo console, in primis Mega Drive e Super Nintendo. Ecco dunque che Turrican Flashback si propone di farci rivivere l’atmosfera di gioco che si respirava in quei gloriosi anni.
Corri e spara
Stilisticamente la saga di Turrican appartiene al genere dei run’n’gun “corri e spara”: categoria decisamente popolare all’epoca della grafica 2D, un mix tra gli sparatutto ed i platform. Si controlla un personaggio, dalle fattezze quasi sempre antropomorfe, che deve non solo sbarazzarsi dei nemici a colpi di armi da fuoco, ma anche destreggiarsi tra piattaforme e dislivelli proprio come nei platform. A questa categoria appartengono produzioni molto note, sin dall’epoca degli 8 bit. Il giapponese Contra di Konami ed anni dopo i vari Metal Slug su Neo Geo sono degli ottimi esempi che hanno raccolto fortuna sia nel mondo Arcade che nelle conversioni su hardware domestici. I titoli invero sono moltissimi e sarebbe impossibile citarli tutti, l’importante è sottolineare che Turrican ha comunque sempre mantenuto una connotazione ben precisa, forse anche grazie al fatto di essere stato progettato sin dal suo concepimento per il mercato dell’home entertainment. Diretta conseguenza di ciò, livelli molto lunghi, molto spesso con uno scrolling multidirezionale e, soprattutto, un’ottima longevità generale.
Minaccia meccanizzata
Ad accompagnare tutto questo un’ambientazione fantascientifica molto ispirata, quasi surreale. Un guerriero solitario, chiamato a liberare mondi completamente trasformati dall’azione devastatrice de “La Macchina”. Un’entità, dalle fattezze comunque umanoidi, che si muove di pianeta in pianeta soggiogando tutte le civiltà che incontra. Dal momento che non ci è mai stato spiegato come faccia in dettaglio a fare ciò, parrebbe persino una specie di sortilegio, il tutto rimane ammantato da un alone di mistero e d’indubbio fascino. Non è certamente un plot originale, la stessa saga di Metroid si basa su presupposti estremamente simili, ma è innegabile che la formula sia sempre stata applicata con un notevole appeal.
Facciamoci in quattro
Questa collezione si compone di quattro titoli, i primi due, Turrican e Turrican II: The Final Fight sviluppati per Commodore Amiga, Mega Turrican per Mega Drive ed infine Super Turrican per Super Nintendo. L’azione di gioco è simile in tutti e quattro gli episodi, tuttavia ciascuno di essi presenta delle peculiarità specifiche in grado di differenziarlo dagli altri. Ad esempio il titolo per Mega Drive, nel quale il personaggio dispone di un apposito rampino per aggrapparsi e dondolarsi alle piattaforme, è probabilmente quello con più profondità di gioco. Nella schermata di selezione del gioco, per chi non fosse esperto della saga di Turrican, vi è comunque una breve ma esaustiva scheda in cui viene presentata la specifica storia insita nel gioco e qualche curiosità relativa allo sviluppo ed alla pubblicazione del titolo prescelto.
Assente ingiustificato
Manca purtroppo all’appello, piuttosto inspiegabilmente, Super Turrican 2, naturalmente appartenente al line-up del Super Nintendo. Il titolo è stato indubbiamente quello dall’aspetto più spettacolare, grazie soprattutto ai numerosi effetti grafici che sfruttavano appositamente il Mode 7 della console di Mario&Co. Questa funzionalità hardware consentiva di ruotare, scalare, inclinare, un intero strato di background, potendo così essere usato per creare una sorta di “falsa prospettiva 3D”. La presenza di questo titolo sarebbe davvero stata la ciliegina sulla torta, auspichiamo che in futuro gli possa venir dedicata una remaster tutta sua, magari con grafica adeguatamente migliorata.
Il gameplay di una volta
A livello di gameplay tutti garantiscono certo grado di sfida, anche se la quantità di livelli non è lunghissima. Viene da sorridere ripensando al fatto che la cartuccia di Super Turrican per Super Nintendo “pesasse” soltanto 4 Megabyte (come Super Mario World, del resto). Un tratto distintivo comune a tutti i titoli è l’impossibilità di direzionare lo sparo principale. È possibile far fuoco, con l’arma attiva in quel momento, solo frontalmente a sé. Questa caratteristica è sempre stata in decisa controtendenza rispetto a molti altri run’n’gun dove, bloccando la camminata con un tasto extra, era spesso possibile sparare in tutte le direzioni.
Venendo invece ai singoli titoli, abbiamo già accennato al rampino della versione Mega Drive. Una feature, presente invece nei titoli Amiga e Super Nintendo, è il raggio paralizzante. Sapendolo usare al momento giusto, consente di venire a capo di situazioni davvero intricate, impedendo ai nemici di bombardarci di proiettili o di aggredirci. Tutti i titoli presenti hanno dunque le loro peculiarità e garantiscono quindi un gameplay discretamente ricco e profondo e che, indubbiamente, ha saputo invecchiare bene nel corso degli anni trascorsi dalla loro uscita.
Vintage look
Non vogliamo peraltro soffermarci eccessivamente sulle dinamiche dei singoli titoli, ben note agli appassionati, quanto dedicarci alle feature di questo Turrican Flashback ed alle ralative opzioni che ci mette a disposizione. A livello grafico, restando pur sempre nell’ambito di una collector, cioè una edizione che raccoglie e raggruppa i titoli originali esattamente per come erano, è stato fatto un lavoro sicuramente accurato.
Per tutti e quattro i titoli proposti possono essere apposti svariati filtri grafici che consentono di parametrizzare la proporzione dello schermo, all’epoca in formato 4:3, ed innumerevoli filtri grafici, scanlines per ammorbidire le immagini a video, originariamente concepite per girare alle risoluzioni delle schermi a tubo catodico dell’epoca. A questo proposito lo schermo della Switch risulta particolarmente indicato e le rue ridotte dimensioni rendono l’aspetto di tutti e quattro i titoli particolarmente gradevole.
Sfida o ricordi?
Venendo alle funzionalità aggiuntive riguardanti il gameplay propriamente detto, occorre anzitutto specificare come siano presenti due modalità distinte. Standard Mode e Trophy Challenge. Nella prima si avranno a disposizione vari tipi di aiuti ed ausili, che renderanno il gioco meno intenso ma sicuramente più rilassato. Adatto a chi vuole rivivere i tempi passati senza dover nuovamente soffrire le difficoltà intrinseche legate ai gameplay dei giochi di qualche lustro fa. Viceversa, nel Trophy Challenge non potrete disporre di agevolazioni ma le vostre performance, se adeguate, vi ricompenseranno con il classico sistema di trofei.
Aiutoni…
Le tre funzionalità messe a disposizione dello Standard Mode sono davvero interessanti e vale la pena descriverle singolarmente. Innanzitutto i Cheat Mode. Sì, le vecchie combinazioni di tasti che attivavano bonus segreti e che sono costate slogature alle articolazioni delle dita ad un sacco di videogiocatori. Vengono elencate e riproposte nel menù principale di ciascun gioco e possono farci saltare di livello o darci l’invincibilità. Attenzione però, invincibilità non significa immortalità. Se cadrete in un precipizio o verrete schiacciati, perderete comunque una vita.
…e aiutini!
Oltre a poter fare esplicitamente i furbetti, esistono altre due opportunità sicuramente più nobili e probabilmente allenanti. Si tratta pur sempre di agevolazioni, ma sono sicuramente ben pensate. Una è la possibilità di salvare e caricare dei salvataggi istantanei, in qualsiasi punto del gioco. Vengono chiamati “stati” e sono gestibili da un comodo menù che fornisce anche una comoda miniatura presa al momento del salvataggio.
La seconda opzione, utilizzabile col tasto frontale di sinistra, consente di effettuare un Rewind. Come in molti recenti giochi di guida, mantenendo premuto il suddetto tasto si potrà letteralmente riavvolgere la nostra azione di gioco fino al punto desiderato. Molto utile per superare i punti più ostici senza salvare continuamente o per rimediare ad un grossolano errore che potremmo aver commesso.
Conclusioni
Valutare una collection che ripropone i titoli esattamente per come erano un tempo non è mai un’impresa semplice. Da un lato si è consapevoli di avere tra le mani un prodotto che fa leva perlopiù sulla nostalgia, dall’altro occorre ammettere che la saga di Turrican è invecchiata probabilmente meglio di molti suoi coetanei. Il gameplay risulta sempre divertente ed è un piacere anche riascoltare le mitiche ed immersive colonne sonore di Chris Hülsbeck, autentica istituzione del settore. D’altronde, i grandi classici non muoiono mai.
Riferimenti
Versioni giocate: PlayStation 4 (hardware utilizzato: PlayStation 5), Nintendo Switch (modalità portatile)