«We passed upon the stair, we spoke of was and when. Although I wasn’t there, he said I was his friend»
La lotta tra oggettività e sentimentalismo è un tema molto più rilevante nel turbolento ciclo di notizie ed eventi del mondo di oggi di quanto non lo sia stata negli anni passati. È davvero meglio cercare la verità o il conforto? Proprio come la realtà, Twin Mirror non offre risposte facili e chiarificatorie. Il nostro passaggio, le nostre scelte o la nostra sola presenza crea sempre una scia, come le onde che si formano lanciando un sasso in acqua. L’ultimo titolo dei ragazzi di DONTNOD potrebbe non essere così longevo o avere le premesse o l’ambientazione più originali, ma riesce a far riflettere il giocatore sulle domande che pone, indipendentemente dal fatto che si apprezzano o meno le risposte che riflette.
Twin Mirror è un’avventura narrativa con finali diversi in base alle scelte che farete. Sam Higgs è un giornalista investigativo che ha giurato di non tornare mai più nella sua piccola e isolata città natale. Ma quando un caro amico muore, con riluttanza si ritrova a tornare sui suoi passi per dare un ultimo saluto al suo caro. La figlia del defunto, Joan, informa Sam che la morte di suo padre potrebbe non essere così semplice come sembra e lo implora di indagare. Ciò che seguirà da qui in avanti farà attentamente riflettere Sam su ciò che è veramente importante per lui mentre insegue i vari indizi che potrebbero stravolgere l’apparente quiete della cittadina e dei suoi abitanti.
La storia è abbastanza banale ed i personaggi, sebbene definiti abbastanza bene da riuscire a portare avanti la trama, non sono poi così interessanti. Ma Twin Mirror riesce in maniera perfetta nell’intrecciare tutte le tematiche che vengono introdotte nella trama. Sam è costantemente in guerra con sé stesso. È freddo, distante e fin troppo egoista. Spesso richiede aiuto al suo “gemello”: un uomo che gli somiglia e che solo lui può vedere. Questo gemello è empatico e offre molti consigli a Sam su come navigare nelle parti della sua vita in cui ha problemi o dubbi.
Twin Mirror è un gioco narrativo abbastanza standard sotto molti aspetti. Il gioco si svolge in capitoli in cui indagherete in varie location, parlerete con diversi personaggi e pianificherete la prossima mossa. Come praticamente tutti gli altri titoli della software house francese avrete la possibilità di scegliere molte risposte nei dialoghi, a cui seguiranno delle reazioni particolari da parte degli interlocutori. Tuttavia, molte di queste decisioni non hanno un vero impatto sul modo in cui si svolge la storia. Le scelte più importanti che dovrete affrontare sono di natura binaria e c’è molto meno spazio di manovra durante i segmenti di gioco effettivi.
Sam vive molto nella sua testa, il che gli garantisce l’accesso a quello che Twin Mirror chiama il suo Palazzo Mentale, esattamente come quello che usa Benedict Cumberbatch nella serie tv Sherlock. In questo luogo il nostro protagonista può vagare in uno spazio desolato e frammentato per rivivere i propri ricordi o mettere insieme i tasselli del puzzle di ciò che è accaduto esattamente durante un determinato scenario. Queste sono sezioni tipiche dei giochi di avventura investigativi, in cui si esplora l’ambiente per trovare tutte le prove necessarie a progredire, proprio come le avventure di Sherlock Holmes. Non c’è possibilità di ottenere una soluzione errata, ma dovrete trovare la soluzione deducendo cosa è successo esattamente e contrassegnando correttamente elementi specifici. Altrimenti, lo scenario risultante che Sam attraversa sarà impreciso e farà notare che semplicemente non si somma logicamente.
Man mano che la trama di Twin Mirror procede, si sbloccheranno scenari aggiuntivi in cui Sam utilizzerà le sue abilità per pianificare le sue azioni future invece di comprendere gli eventi passati. Tutto è logico e si adatta bene al gioco. Poi ci sono le sezioni “attacco di panico” che funzionano quasi come dei mini-giochi che simboleggiano il ritrovamento della calma per il protagonista. Il primo di questi lo vede correre attraverso porte contrassegnate da parole che devono essere oltrepassate con successo. Ci sono una discreta quantità di idee interessanti in questi momenti.
Sam viene controllato da una prospettiva in terza persona in ambienti ben riprodotti. L’atmosfera e il lato artistico di Twin Mirror sono ben ispirati e peculiari, anche se le texture e le animazioni non riescono ad essere sempre all’altezza della situazione. Sam si muove abbastanza lentamente, sebbene possa correre lentamente in aree più grandi. Anche il design del mondo di gioco è ottimamente realizzato, con luoghi credibili e paesaggi davvero mozzafiato.
Twin Mirror è piuttosto breve, però. Può essere completato in circa cinque ore senza troppi problemi. È anche raramente difficile capire come progredire, a parte se non individuate subito su una prova mentre vagate per gli ambienti. C’è la possibilità di rigiocare i singoli capitoli, non tenendo conto delle scelte persistenti già effettuate in precedenza. Poiché ci sono alcune scelte abbastanza importanti da fare, vale la pena vedere tutti i risvolti di trama così da scoprire ogni sfaccettatura della produzione.
Sono sicuro che tutto quello che vi ho elencato non vi risulterà una novità. Il che è un peccato, perché non posso approfondire ciò che rende davvero speciale Twin Mirror. Ho accennato in precedenza al modo in cui le tematiche si connettono e pervadono gran parte della narrativa del gioco, ma approfondire questo concetto causerebbe degli spoiler: un fatto inaccettabile in un gioco come questo. Tuttavia, userò uno dei primi eventi di trama (primi 10 minuti del gioco) che rende perfettamente chiaro perché penso che valga la pena giocare questo titolo.
Due anni prima dell’inizio di Twin Mirror, Sam ha lavorato come giornalista presso il giornale locale della sua città. La località in questione era tutta incentrata su una miniera di carbone. Questa miniera di carbone era davvero pericolosa, non regolamentata a dovere e non era sicura per i suoi lavoratori. Quando il padre della fidanzata di Sam rimane paralizzato a causa del lavoro, rivela la sordida verità dietro alla miniera e la società che la gestisce. Ciò si traduce in una marea di cause legali che si concludono con la chiusura della miniera. E mentre tutti i lavoratori sono ora tecnicamente più al sicuro ora che non lavorano nella miniera, molti di loro sono senza lavoro. Questo porta Sam ad essere odiato da buona parte della comunità, inclusa la persona che minaccia Sam nei minuti iniziali del gioco.
Questo piccolo stralcio di trama contiene la domanda che è al cuore di Twin Mirror: vale la pena abbattere le istituzioni dannose anche se implica ferire le persone a cui si tiene? Il gioco presenta le vostre scelte in formato binario, ma chiarisce che non è così semplice. Indipendentemente dalle scelte che farete, ci sarà delle conseguenze davvero dolore. E dopo l’eccitante, anche se abbastanza banale, conclusione del gioco sto ancora ripensando agli eventi narrati nella storia. Per questo e per il modo in cui viene trattata questa tematica reputo l’ultima produzione di DONTNOD superiore a molti altri titoli simili.
Twin Mirror non è un titolo che punta tutto sull’ originalità o su delle scelte narrative che lasciano spiazzati i giocatori, ma sono i temi forti che tratta ed il come legano l’intera esperienza che fanno sì che si tratti di un’ottima avventura che vi rimarrà impressa a lungo.