Lo scorso 18 Marzo nella sede romana di Warner Bros. Entertainment Italia abbiamo assistito all’anteprima del film Un viaggio Indimenticabbile. La pellicola è prodotta da Barefoot Films e Warner Bros. Film e sarà distribuita da Warner Bros. Pictures nelle sale italiane da giovedì 21 Marzo. Si tratta di un remake della produzione tedesca Honig im Kopf, con la quale condivide il registra e ovviamente il tema centrale.
Trama
Amadeus, un ex veterinario, perde la moglie e rimane vedovo. Dato che sembra non essere più in grado di badare a se stesso da solo, si trasferirà a malincuore dal figlio Nick, a vivere con lui. La famiglia del protagonista vive a Londra per motivi di lavoro. Nick e la moglie Sarah vivono una loro crisi matrimoniale, causata dai reciproci tradimenti e perciò l’arrivo dell’anziano parente inizialmente aggrava ulteriormente la loro situazione. L’unica che sembra vivere assai positivamente questa nuova realtà è la nipote di Amadeus, Matilda, una bambina di dieci anni. Tuttavia la salute mentale del protagonista sta peggiorando ed è ormai chiaro che soffre di Alzheimer. Così la bambina, su consiglio del medico, cerca di dare una scopo al nonno e perciò decide di accompagnarlo in un viaggio, con meta Venezia.
Cast
Un viaggio indimenticabile ha nell’interpretazione dei quattro ruoli principali e nei dialoghi fra Nick Nolte e Sophia Lane il suo elemento narrativo dominante. Segue che i quattro attori che prestano la loro immagine a questi ruoli abbiano ricevuto un maggiore spazio rispetto ai secondari. Troviamo nel ruolo: di Nick Matt Dillon, di Sarah Emily Mortimer, di Tilda Sophia Lane Nolte e di Amadeus Nick Nolte.
Nolte riesce a dare vita ottimamente ad un uomo carismatico, schietto, vivace, ma anche fragile e quasi indifeso davanti ad una malattia imparziale. Proprio questa sembra quasi scandire un conto alla rovescia, che il personaggio cerca di arrestare il più possibile. Così Amadeus ci regala momenti toccanti, che sanno strappare più di una lacrima. Come quando è cosciente del suo male e si abbandona a momenti di sconforto o a gesti di affetto e tenerezza verso la nipotina.
Un’altra interpretazione convincente, al netto di qualche sbavatura, è quella di Sophia Lane Nolte, che in alcuni punti non sfigura rispetto a quella degli attori più esperti. Il suo alter ego risulta fondamentale dato che è l’unico personaggio in grado di sostenere pienamente il nonno in un periodo difficile. Infatti la bambina raccoglie tutto il suo coraggio per realizzare uno degli ultimi desideri del parente, sconvolgendo in positivo la vita della sua famiglia. Soprattutto la seconda parte del film è dedicata all’incredibile e folle avventura di nonno e nipote. Contemporaneamente i genitori, interpretati da Dillon e Mortimer, ricompongono il loro rapporto di coppia.
In questo caso Matt Dillon si ritrova in un ruolo logico e razionale, quasi eccessivamente freddo e distaccato. Parallelamente Emily Mortimer si immedesima nel ruolo della donna sull’orlo di una crisi di nervi. Una moglie e madre che sotterra, ugualmente al marito, i problemi di coppia e della sua famiglia nel lavoro, evitando di affrontarli.
Regia, ambientazione e musiche
In sintesi la prova attoriale dei quattro, sebbene con piccole ma umane imperfezioni, si promuove facilmente anche grazie alla sapiente guida del regista Til Schweiger. Si tratta di una figura nota soprattutto per il ruolo di Cynric in King Arthur e Hugo Stiglitz in Bastardi Senza Gloria di Quentin Tarantino. Insomma una personalità che ha cercato di mettere a frutto la sua esperienza attoriale nel mondo della regia, guidando sia il film originale che il suo reboot Un viaggio indimenticabile. Da tale progetto è nato un percorso di cambiamento e probabilmente di crescita ed evoluzione del film di partenza.
Per ultimi, ma non per importanza, abbiamo le ambientazioni e le musiche, anche se amalgamano l’insieme in maniera efficace, non si spingono oltre. In particolare i luoghi supportano l’azione che si svolge al loro interno, non sfigurando mai nel contesto narrativo, anche se non risultano indimenticabili.
In conclusione
Tutti questi elementi riescono a confezionare un prodotto che sa bene cosa vuole trattare e in che modo farlo. Il delicato tema dell’Alzheimer, non certo originale nel mondo del cinema, è trattato con sensibilità e particolare empatia. Sottolineando l’importanza degli affetti familiari e il bisogno di non precludersi la possibilità di cogliere l’attimo.
Ne consegue che Un viaggio indimenticabile è un film con una dualità intrinseca, ma allo stesso tempo anche quasi naturale e tutt’altro che forzata. Da un lato appunto la drammaticità di una malattia che, in una continua corsa contro il tempo, non lascia alcuna certezza sulla fine della gara. Parallelamente sull’altra faccia della medaglia la voglia irrefrenabile di voler continuare a vivere la propria vita, anche nei più piccoli dettagli. Difatti Amedeus è cosciente che da un giorno all’altro potrebbe non riconoscere più i suoi familiari, ma decide di continuare a vivere la sua vita. Di conseguenza non rinuncerà ai gesti più basilari e semplici come ridere.