Alzi la mano chi è un fan piuttosto attempato come me e non ha mai giocato almeno una volta Street Fighter 2 nella sua vita, esatto, penso onestamente nessuno. Il titolo storico della Capcom uscito nelle salagiochi nell’ormai lontano 1991 fu il primo picchiaduro a raggiungere il successo planetario dando il là a quello che sarebbe da lì in poi diventato uno dei generi più in voga nel periodo tra fine anni novanta e inizio duemila con tante altre notevoli saghe come Mortal Kombat, Soulcalibur e soprattutto Tekken che, a parere di chi scrive, è quella che ha raggiunto le vette più alte considerando soprattutto gameplay e giocabilità. In tutto questo contesto la Sega provà ai tempi ad inserirsi facendo partire nel 1991 la longeva serie Virtua Fighter, che riscosse parecchio sucesso e divenne famosa fin dalle origini per essere un picchiaduro molto tecnico e difficile da padroneggiare. Dopo il primo capitolo naturalmente la serie andò avanti fino al quinto (uscito nel 2006), del quale oggi discuteremo la sua ultima versione remastered rilasciata: Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown.
Un picchiaduro che mostra i suoi muscoli
Trattandosi di una remastered cominciamo dando un’occhiata all’aspetto grafico che, come i fan avranno notato fin da subito, utilizza a piene mani lo stesso Dragon Engine della serie Yakuza: non parliamo di una grafica a livello di quella di Tekken 7 come dettagli ma per quanto riguarda i modelli dei personaggi c’è di che essere soddisfatti. Va detto che il gioco mira a migliorare la grafica di un titolo uscito tanti anni fa senza rivoluzionarla e fa sicuramente il suo lavoro, specialmente per quanto riguarda gli stage che sono davvero vari e ottimamente realizzati. Dobbiamo però purtroppo sottolineare che la Sega da questo punto di vista non si è spinta troppo in là come forse avrebbe dovuto visto che alcuni aspetti come le animazioni o i menù e le interfacce risultano parecchio datati e sembrano quasi inalterati rispetto ai tempi dell’originale: peccato perché, come spesso capita per le remastered, gli sviluppatori hanno fatto un discreto lavoro ma si sono anche accontentati troppo.
Si poteva fare di più questo è certo ma parliamo comunque di un prodotto gradevole riadattato ai tempi attuali piuttosto bene che potrebbe intrattenervi per un bel po’ nonostante qualche problema come andremo a vedere, intanto proseguite con la lettura.
Modalità di gioco
Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown propone la classica trafila di modalità tipiche per un titolo del genere quali: Arcade, Multiplayer Online e Locale (con anche una Battle Lounge dedicata), Personalizzazione personaggi e la quanto mai importante e necessaria Practice Mode. Come selezione non c’è male ma va sottolineato che purtroppo i contenuti single player sono davvero ridotti all’osso considerando anche che manca una vera e propria story mode nonché dei finali veri per i vari personaggi. Se siete giocatori relativamente giovani, potrebbe non turbarvi più di tanto ma per quanto mi riguarda se queste mancanze fossero state colmate ci saremmo trovati davanti un prodotto molto più rifinito e quindi rimane da questo punto vista l’amaro in bocca visto anche che pure l’online non è esente da problemi come vedremo tra poco. Devo però spezzare una lancia a favore della modalità allenamento (o practice mode che dir si voglia): in questo picchiaduro così complesso da padroneggiare è quanto mai fondamentale che sia fatta bene ed è davvero questo il caso visto che è molto completa e semplice da capire e vi permetterà con la dovuta pazienza di migliorare molto la vostra abilità allenandovi contro un bot per imparare bene le mosse e le varie combo.
Chi la dura la vince
Concentriamoci adesso sul combattimento vero e proprio che prevede tre tasti principalmente: calcio, pugno e parata. Potrà sembrarvi riduttivo in primis ma vi assicuro che ognuno dei 19 personaggi a vostra disposizione vanta uno stile di combattimento esclusivo e tra colpi bassi, traccianti, prese e chi più ne ha più ne metta vi ci vorrà tanto tempo per padroneggiare il gameplay del titolo. Per cominciare il nostro consiglio è quello di fare qualche arcade con i vari personaggi fino a che non arrivate ad identificarne uno o due che vi intrigano particolarmente: a questo punto andate immediatamente in modalità allenamento per prepararvi al meglio per le vere sfide che dovrete fare online contro i giocatori di tutto il mondo.
Comparto multiplayer
Chiudiamo la nostra recensione dando un’occhiata anche al multiplayer che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per un gioco di questo tipo secondo anche gli obiettivi degli sviluppatori ma purtroppo nel caso di Virtua Fighters 5: Ultimate Showdown ci troviamo davanti a quella che gli inglesi definirebbero una vera e propria mixed bag. Se da un lato vi sono alcune idee interessanti che spingono il giocatore a continuare i feroci scontri (come ad esempio i titoli altisonanti da sbloccare in base alle vittorie come fossero veri e propri trofei) dall’altro il matchmaking lascia un po’ a desiderare in quanto non solo non è velocissimo (anche se abbiamo visto di peggio) ma soprattutto non riesce ad evitare accoppiamenti scadenti che non fanno altro che portare a partite sbilanciate e frustranti. Anche il netcode non è il massimo in quanto è sostanzialmente quello classico e non è paragonabile a quello dei picchiaduro odierni: se non avete a disposizione un’ottima rete farete molta fatica a fare le vostre partite, specialmente contro giocatori degli Stati Uniti o provenienti da altri continenti.
Conclusioni
Ricapitolando ci troviamo di fronte alla classica remastered pigra di un titolo storico e quindi di fronte al solito dilemma: vale la pena comprarlo per chi lo aveva ai tempi? E per chi invece non l’ha mai giocato? Per quanto riguarda i primi si potrebbe anche passare la mano mentre per i secondi, se fan del genere, l’acquisto è davvero consigliato se non altro per provare un ottimo titolo che non avrà saputo spodestare le altre saghe più importanti citate all’inizio ma ha sempre detto la sua. Per chi decidesse di comprarlo però è doveroso segnalare che questo gioco è stato inserito nel Playstation Plus per il mese di giugno, dovreste essere ancora in tempo per accaparrarvelo! Per questa remastered è tutto, l’augurio è che la Sega si dedichi magari col tempo ad un nuovo capitolo che continui la serie come merita e magari riporti in auge un genere davvero divertente da giocare che però è ormai caduto in disgrazia a causa delle mode che attualmente affollano il nostro caro vecchio hobby preferito.